Sono in tanti ad aderire, da Mika a James Blunt fino ad arrivare ai Muse: tutti insieme contro la pirateria musicale, protesta partita dalla pop star inglese Lily Allen, ventiquattro anni, un debutto da due milioni e mezzo di copie e un secondo disco di successo, “It’s Not Me, It’s You” uscito a febbraio di quest’anno.
A nome dell’associazione Featured Artists’ Coalition il musicista Ed O’Brien dei Radiohead, attacca la proposta del governo inglese di tagliare le connessioni Internet di chi scarica illegalmente. Una posizione che non è piaciuta a Lily Allen. «Penso che la pirateria stia avendo un effetto pericoloso sulla musica inglese ma alcuni musicisti ricchi e di successo come Nick Mason dei Pink Floyd e Ed O’Brien dei Radiohead non sembrano pensarla allo stesso modo», ha scritto Lily sulla sua pagina MySpace.
James Blunt, a favore di Lily Allen in questa assurda lotta di parte, dice: «Le etichette rimasterizzano gli album dei Beatles perché non possono permettersi di mettere un nuovo gruppo in un grande studio per registrare qualcosa che superi Sergeant Pepper’s».
Un tema molto dibattuto quello della pirateria musicale, un tema che sposta gli accenti su ciò che non si potrebbe fare ma che tutti, come un istinto irrefrenabile, facciamo. Già, perché a noi piace trasgredire le regole e fare quello che non si può, quello che non si deve, ma non solo. A schierarsi a favore della pirateria musicale non è solo il nostro istinto trasgressivo di valicare le regole, ma anche il nostro portafogli, sempre più a secco. Ed anche quando il nostro cantante preferito ci regala il nuovo album, noi non siamo più disposti a spendere troppi soldi per le note, per le melodiche parole. Ma, allora, come fermare l’avanzare della pirateria che tanto affligge i nostri begnamini della musica? Come darli torto?
E voi, cari lettori di classifichemusica.com, siete a favore o contro la pirateria? Chi non ha mai scaricato un file musicale da Internet scagli il primo commento!