Quella di ieri è stata una serata molto movimentata sul palco dell’Ariston, mai vista, forse, così turbolenta in tutti i suoi sessant’anni di carriera. Ad aggiudicarsi il primo posto è stato il giovane Valerio Scanu con Per tutte le volte che, una canzone che, seppur piaciuta e melodica non è stata particolarmente gradita dalla platea sanremese. Ma, forse, il dito non va puntato contro il giovane diciannovenne che ha espresso le sue doti canore all’Ariston quanto all’ennesima vittoria riscossa dai talent in tv. E già, perché questo è stato un pò il Festival dei talent, da Amici ad X Factor, dominando la scena anche sul primo canale della Rai. Era stato eliminato nel corso della seconda serata insieme al trio di Italia amore mio, eppure ciò non ha impedito che Valerio arrivasse in finale e, addirittura, vincesse, così giovane, l’edizione più vecchia del Festival di Sanremo.
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E se i talent hanno riscosso il loro dovuto successo, non sono stati da meno Pupo, Emanuele Filiberto e il tenore Luca Canonici piazzandosi al secondo posto con Italia Amore mio. «Questa canzone è la mia lettera d’amore all’Italia», dice il Principe accompagnato da fischi ed insulti. Anche loro, particolarmente noti in Rai con i Raccomandati e Ballando con le stelle hanno, in qualche modo, influenzato il televoto da casa.
Al terzo posto si piazza Marco Mengoni con Credimi ancora, altra scoperta del talent X Factor condotto da Facchinetti. Fino all’ultimo istante, e specialmente dopo aver considerato gli eventi della serata, si era quasi certi che ad essere premiato con il leoncino sanremese sarebbe stato lui, Marco Mengoni, voce eccezionale, limpida, brillante ma non solo. Marco è stato un ottimo padrone del palco incarnando il ruolo del vero showman. La sua canzone è stata particolarmente apprezzata ma non è bastato, a quanto pare, a superare il Principe.
Finisce così, dunque, quello che doveva essere un Festival al femminile, ma che poi tanto al femminile non è stato dal momento che sul podio sono saliti ben cinque uomini. Eppure c’erano tutti i presupposti per una vittoria al femminile, ci sono state grandi voci in gara che hanno interpretato delle canzoni di tutto rispetto, come Per tutta la vita della piccola Noemi, anche lei figlia del talent X Factor, oppure la grande figlia d’arte, Irene Fornaciari accompagnata dai Nomadi, e ancora Irene Grandi con La cometa di Halley e, infine, ma non ultima, Malika Ayane con Ricomincio da qui.
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Un Festival, dunque, che ha suscitato tante polemiche ed ha lasciato l’amaro in bocca a tanti, troppi, italiani che hanno seguito questa sessantesima edizione. L’unica a metterci tutti d’accordo è stata la conduzione di Antonella Clerici, la vera vincitrice di questa edizione 2010. All’inizio indubbia la sua capacità di conduzione per un grande evento come Sanremo, Antonella si è rivelata una grande promessa, superando i record storici di conduttori che, per anni, hanno dominato la scena dell’Ariston: Pippo Baudo, Mike Bongiorno ed anche lo stesso Bonolis parecchio apprezzato nella scorsa edizione del Festival. Una performance eccellente, dunque, quella di Antonella in queste sere, accompagnando con autoironia la gara canora degli artisti italiani.
E ritornando ancora alle polemiche, non è stato definito un grande spettacolo quello dell’orchestra che, nel corso delle eliminazioni di ieri sera, hanno accartocciato e poi lanciato via gli spartiti delle canzoni della kermesse. Un grande atto di protesta, ma anche di difesa nei confronti della vera musica, che mai si era visto in tanti anni di Festival, come anche i fischi della platea che hanno accompagnato ogni singola esibizione di Pupo e del Principe. L’orchestra protesta perché non si capisce bene da dove provenga questo verdetto, non si spiega il 50% del televoto e, ancora, non si spiega il successo di un trio che, se non le polemiche, non ha portato nulla ma davvero nulla sul teatro dell’Ariston.
Ed è proprio un Principe tutto fare che, ironia della sorte, arriva in finale, classificandosi addirittura secondo. Tra tutte le edizioni del Festival, dalla sua nascita, nel lontano 1950, fino ad oggi, questa è stata, senza ombra di dubbio, una delle migliori in termini di conduzione, di coreografia, di costumi, di ospiti sul palco ed anche la maggior parte delle canzoni che ci sono state presentate in questa edizione sono state emozionanti, contribuendo a far grande ed indimenticabile questa importante edizione del Festiaval. Tutto è stato magnifico, o quasi, ma a rovinare un capolavoro ben riuscito ci ha pensato Emanuele Filiberto con la sua partecipazione ad un evento che affatto gli compete aggiudicandosi, per giunta, il secondo posto . Ma, d’altronde, eravamo stati avvisati da Bonolis che, nel corso della prima sera, disse: «Conviene sempre guardare il Festival perché può succedere di tutto». A distanza di cinque giorni le parole di Bonolis risuonano nella testa di milioni di italiani.