Sono passati i bei tempi per Franco Califano, quelli in cui cavalcava l’onda del successo scrivendo per sé e per altri artisti canzoni divenute celebri, recitando nei film e partecipando alle trasmissioni TV. Oggi, a 72 anni suonati, il Califfo conserva ancora la fama e l’affetto dei suoi fan, ma le fortune che tutto questo gli ha permesso di guadagnare in passato adesso non le ha più. Come lui stesso ha ammesso, la sua è stata una vita di eccessi, di belle donne, macchine ed alberghi di lusso fino a quando, dopo aver sperperato le sue ricchezze, ha cominciato a fare piccoli concerti ed apparizioni per sopravvivere, attività che adesso non può più svolgere dopo essersi rotto tre costole in una rovinosa caduta.
Così Franco Califano ha chiesto aiuto allo Stato appellandosi alla legge Bacchelli che prevede il sostegno economico agli artisti che versano in condizioni di povertà, con l’aiuto del suo amico senatore Domenico Gramazio, che si sta prodigando per far approvare la richiesta presso il ministero della cultura. Ma in molti si sono espressi negativamente riguardo a questa richiesta sottolineando che l’artista di Roma, come lui stesso ha raccontato, riceve un assegno di 20mila euro l’anno dalla SIAE per i diritti d’autore, pari a un vitalizio di 1600 euro al mese, una cifra non indifferente che molti italiani possono lontanamente sognare pur lavorando; inoltre non c’è dubbio che Franco Califano è stato ed è un grande della musica italiana, un poeta dei nostri tempi ma la sua incapacità di risparmiare per il futuro adesso non può essere pagata dagli italiani.