Era dal 2007, dai tempi in cui cantò a Sanremo le lodi della paranza, che Daniele Silvestri non pubblicava nuovi dischi. In questi quattro anni il suo principale impegno sono stati i numerosi concerti che lo hanno portato in giro per la Penisola, un tempo sufficientemente lungo per meditare su nuovi lavori ed esprimere le aperture a diverse influenze melodiche, riassunte in quindici canzoni. Il nuovo disco, in uscita il 29 marzo, si intitola S.C.O.T.C.H , acronimo di possibili frasi come: Sembrerebbe Coincidere Oggi Tokio Con Hiroshima, oppure Settuagenario Cavaliere Offre Tenda Con Harem, una serie di riferimenti a libera interpretazione; in un’intervista Daniele Silvestri racconta di aver assunto la metafora dello Scotch per descrivere un momento in cui società e sentimenti sono rattoppati alla meno peggio.
L’album è già stato anticipato da due singoli di lancio Ma che discorsi e Monito® usciti contemporaneamente; delle sedici tracce, sei vantano la collaborazione di illustri artisti come Niccolò Fabi, coautore del brano Sornione, Gino Paoli in una reinterpretazione de “La Gatta” che questa volta diventa “La Chatta”, Raiz in un cammeo rap, Diego Mancino, il pianista Stefano Bollani e il celebre scrittore Andrea Camilleri, per la prima volta in un progetto musicale. Tra i brani è presente anche un rifacimento di “Io non mi sento italiano”, uno degli ultimi lavori di Giorgio Gaber che Silvestri ha cantato nella trasmissione di Saviano e Fazio Vieni Via Con Me.