Addio ad Amy Winehouse, l’anima ribelle della musica

“La maggior parte delle persone della mia età passa un sacco di tempo a pensare a cosa faranno nei prossimi cinque o dieci anni. Il tempo che trascorrono a pensare alla loro vita, io lo passo bevendo”.
Questa era lei, quella ribelle cantante britannica che ha da sempre vissuto fuori dagli schemi: è stata ufficializzata oggi la morte della bravissima Amy Whinehouse, la cantante nata a Enfield e morta a Londra.
Aveva appena 27 anni, ed è stata trovata priva di vita nel suo appartamento nella capitale britannica: la notizia è stata annunciata da Sky News, cogliendoci un po’ tutti di sorpresa.
Perché in fondo tutti temevamo potesse accadere, vista la sua vita sregolata e vissuta in balia di alcol e droghe, ma nessuno voleva davvero credere alla notizia. Al momento non si conosce ancora la causa del decesso.

“Sono una musicista. Io non sono una che cerca di essere diplomatica, si sa, non voglio ottenere i miei 15 minuti. Sono solo una musicista, e sono onesta”.
E allora perché Amy?
Una voce sublime, capace di riuscire ad unire diversi stili: un pizzico di hip hop, blues, jazz. Questa era Amy Whinehouse.
Ma la sua vita è sempre stata segnata da eccessi, vizi pericolosi, vita notturna dominata dallo sballo, rappresentando al meglio il simbolo del “male di vivere”, una condizione che ha anche riportato nel suo modo di cantare e nella sua musica.
E’ triste da dire, ma in qualche modo da diverso tempo la sua sembrava essere una morte annunciata.
Poco più di un mese fa, il 18 giugno si trovava a Belgrado, davanti a 20 mila persone pronte a fischiarla, perché sempre troppo ubriaca per riuscire a cantare lucidamente. E pensare che Amy aveva da poco terminato il suo percorso di disintossicazione dall’alcol, e quel giorno, a Belgrado avrebbe dovuto essere ricordato come la data del suo vero ritorno sulle scene.
Avrebbe dovuto arrivare in Italia, durante il Summer Festival di Lucca, ma la data venne annullata.

“Non sono religiosa. Penso che la fede sia qualcosa che ti dà la forza. Io credo nel destino e credo che le cose accadano per una ragione, ma non credo che ci sia necessariamente un alto potere. Credo molto nel karma. Ci sono persone scortesi in giro e sono coloro che non hanno veri amici. E le relazioni con le persone, con tua madre, con il tuo cane…sono quelle che forniscono maggior felicità. Oltre a scarpe e borse”.
E anche lei, si spense inesorabilmente a 27 anni!
Addio grande genio, addio donna complessa e affascinante, addio Amy.

Alessandra Battistini