Sono passati solo pochi mesi, era infatti il 22 luglio 2011, dalla morte della giovane cantante di successo Amy Winehouse.
Della sua morte di è parlato molto nonché della sua vita sregolata, della droga e dell’alcol. Dopo le prime iniziali voci che parlavano della possibilità che la cantante fosse morta per un’overdose l’autopsia aveva invece affermato che non c’era presenza di sostanze stupefacenti nel suo corpo.
Oggi però arriva una nuova informazione che potrebbe vedere nell’alcol la causa della morte di Amy. Il coroner ha infatti affermato in questi giorni che il tasso alcolemico riscontrato in Amy al momento della morte era davvero molto elevato, 416mg di alcol ogni 100ml di sangue. Amy aveva quindi superato il limite legale pari ad 80mg di ben cinque volte. Il coroner ha affermato senza alcun indugio che la cantante “aveva consumato abbastanza alcol da portare a una morte improvvisa e inaspettata”.
Sin dalle prime ore dalla morte di Amy i suoi familiari avevano affermato che effettivamente i suoi problemi con l’alcol erano peggiorati nell’ultimo periodo e che proprio l’alcol sarebbe potuto essere la causa della sua morte rigettando invece dal primo momento la possibilità che si trattasse di un problema di droga. Amy aveva detto alla famiglia che aveva smesso di drogarsi e loro a questo avevano creduto, a questo punto evidentemente a ragione.