Ligabue conferma le parole di Vasco Rossi: “La rivalità fa vendere i giornali”

Un paio di giorni fa vi ho parlato del messaggio di pace che Vasco Rossi ha rivolto a Luciano Ligabue, dove attraverso Facebook comunicava alcuni suoi pensieri in merito a questa presunta rivalità mai esistita. Nella serata di lunedì è arrivata un’ulteriore conferma di questa “pace platonica” tra i due amatissimi rocker: Luciano Ligabue si è presentato sul social network per raccontare attraverso una lettera il suo rapporto con i media e con Vasco.

Da circa vent’anni, in buona parte delle interviste, mi sento sempre fare tre domande: 1) cosa ne pensi di Vasco?; 2) cosa ne pensi della rivalità fra te e lui? 3) farete mai un duetto insieme? Va detto che a volte chi mi faceva quelle domande sembrava dirmi: porta pazienza, me lo chiede il caporedattore a cui lo chiede il direttore ecc. Insomma sappiamo cos’è che fa vendere i giornali. Comunque il risultato è sempre stato questo assurdo disco rotto che se n’è sempre fregato delle mie risposte. […] E’ una rivalità di cui hanno bisogno certi giornali e alcune frange estremiste di fan. Ho sempre pensato che a fare le spese di beghe come queste è sempre stata, purtroppo, la musica. Ne fa le spese l’informazione sulla musica”.

Pur non essendo particolarmente legato a Facebook, il rocker di Correggio ha espresso la sua stima per Rossi ed ha puntato il dito contro un certo tipo di informazione: Continueremo il nostro percorso, io il mio e lui il suo. Cercando di garantire il massimo che possiamo io a voi e lui ai suoi. Consapevoli del nostro reciproco rispetto ma decisi a difendere a denti stretti ognuno la propria storia personale. Mentre procederemo così continueranno a farci le solite domande. Me ne starò zitto, come in passato, quando le cose prenderanno una piega particolarmente assurda o quando i miei maroni saranno sul punto di scoppiare. Me ne starò zitto per non fare il gioco di quel tipo d’informazione. Vi abbraccio e, ancora una volta, buon anno. E a te, Vasco, anche se in anticipo di venti giorni, buon compleanno”.
Splendido esempio!

Alessandra Battistini