Pierdavide Carone scrive a Lucio Dalla: “Perdo un insegnante di vita e di musica”

Pierdavide Carone è devastato dal dolore, ma riconosce la sua grande fortuna, quella grande svolta raggiunta dopo aver partecipato a Sanremo 2012 con Lucio Dalla, pronto per farsi accompagnare e dirigere dal cantautore bolognese scomparso ieri mattina. Il ragazzo, ex allievo di Amici, ha deciso di prendersi un po’ di tempo per se subito dopo aver appreso la notizia, per poi decidere di scrivere una lettera, un lungo sfogo che ha dedicato al suo maestro, a quello straordinario uomo che lo ha preso per mano per poterlo lanciare nel mondo della musica, tra i più grandi.
Sono travolto e distrutto dal dolore. Oggi perdo un amico, e un insegnante di vita e di musica, che mi ha lanciato sul palco di Sanremo, dandomi la possibilità di amplificare l’idea del mio modo di fare canzone. Della sua famiglia non anagrafica io ero l’ultimo nascituro e della sua arte ne rappresento il canto del cigno. La consapevolezza che deriva da questo smuove in me le emozioni più agli antipodi che si possa immaginare. Sono convinto che ora ci sta guardando e si diverte da morire assieme agli altri coinquilini del Paradiso“.

E poi continua: “Ho un ricordo nella mente: era fine novembre del 2011. Dopo l’ennesima interpretazione del pezzo Nanì, venuta fuori con rabbiosa convinzione frutto della stanchezza, attorno all’una di notte, Dalla propose per telefono a Morandi la mia partecipazione a Sanremo, che si è materializzata. Ero nel suo studio di registrazione. Lucio mi aveva aperto la porta di casa sua, dopo avergli chiesto di dare uno sguardo ai testi ed alla musicalità dei brani del mio album Nanì e altri racconti. Alla fine mi ha aperto cuore ed ingegno, dandomi consigli, apportando delle correzioni all’album, sino a produrlo in prima persona con Bruno Mariani. Quanto è speciale un uomo che a 68 anni si mette a servizio di un giovane? […] Il 13 marzo mi aspettava il debutto all’Olympia di Parigi, poi il 19 saremmo stati insieme a Vienna ed il 30 a Berlino, ultima città del suo viaggio nel vecchio continente. Al ritorno dal suo tour, Dalla avrebbe partecipato ad alcune tappe del mio, interpretando assieme a me i pezzi Basta così e Nanì, canzoni del mio ultimo album. Tutto questo resta un sogno, un disegno vuoto. Ma dentro di me rimane la vitalità e la ricchezza di Lucio Dalla, che assieme a Fabrizio De Andrè e Rino Gaetano, costituisce il trio illuminante per la mia giovane carriera”.

Alessandra Battistini