Come mai gli 883 si sono divisi? Lo rivela Max Pezzali su Vanity Fair

Si facevano chiamare 883 ed erano in due: c’era un giovanissimo Max Pezzali e quello scatenato “ballerino” di Mauro Repetto che hanno fatto ballare milioni di persone negli anni ’90.
Poi la fine di questa fortuna musicale, la scelta di dire basta e proseguire verso strade diverse, ben lontane l’uno dall’altro: Max ha continuato a calcare i palchi musicali più importanti d’Italia, mentre Mauro ha deciso di trasferirsi all’estero. Era proprio lui ad avere maggiori problemi nel periodo di grande successo, non si sentiva all’altezza, non riusciva a vivere quel momento per colpa della sua fragilità.
“Giù dal palco eravamo 50 e 50, portare questa collaborazione sulla scena era impossibile, e allora io, mentre Max cantava, saltavo perché non potevo fare altro. Quando siamo arrivati a giocare in Serie A, non ne avevo la capacità né soprattutto la maturità. La mia fragilità estrema ha aperto la via ai brutti incontri. Mi sono circondato di persone sbagliate, sono andato alla deriva”.

A quel punto scelse di partire per l’America per amore, ma in meno di sei mesi dovette fare ritorno; oggi vive a Parigi dove organizza eventi speciali. Da parte sua Max, nel primo periodo non si sentiva completo, la musica non lo divertiva più.
Lo scorso novembre però si sono incontrati ed è come se il tempo non fosse mai passato, tanto da poterli spingere ad una possibile reunion.
“Buttiamo giù idee, l’abbiamo sempre fatto. Abbiamo ricominciato a ragionare insieme, chi lo sa”.
Troppo forse? E’ così bello poter sognare!

Fonte: Vanity Fair

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