Una voce unica, potente, sensuale, che ti conquista all’istante e ti porta lontano e a volare nel tempo. Difficile non riconoscere a Mina il ruolo di numero uno nel panorama della musica leggera italiana ma pure internazionale. Una carriera, la sua, a dir poco incredibile, costellata di un numero infinito di successi, le canzoni di Mina hanno marcato un’epoca.
Certo, doti soprannaturali, quelle della tigre, che si traducono il più delle volte in acuti assordanti ma anche in” caldi” messaggi amorosi che ne fanno un’artista eclettica, coinvolgente e versatile per ogni tipo di interpretazione. Unica ed eterna al tempo stesso che ti entra dentro prendendosi il cuore, il profondo dell’anima e ti accompagna per la vita regalandoti emozioni e sensazioni difficili da illustrare. Una grande, insomma, un usignolo che ci regala note sublimi da oltre sessant’anni.
Un compito quantomeno arduo è quello di evidenziare le più belle canzoni di Mina, i brani top della divina se si considera che per gli altri artisti in genere è sufficiente menzionarne in tutta tranquillità una decina al massimo (a volte si riscontra un solo brano-bandiera in una intera carriera musicale).
Nel caso della Mazzini, a fronte delle centinaia di brani incisi, ce ne sarebbero da ricordare almeno cinque decine, che corrispondono a quelli che abbiamo almeno provato a canticchiare un po’ tutti in tanti anni.
Ciò nonostante una scelta, se pure azzardata, bisogna pur farla.
Le canzoni di Mina, gli anni ’60 e ’70
Puntiamo dunque agli ultimi anni dei ‘60 ed ai primi dei ‘70, quando veramente c’è stato un gran prolificare delle canzoni di Mina che l’hanno fatta da padrone nelle storiche hit parade dell’epoca. Sono state delle vere prelibatezze che hanno attenuato la calura di tante estati ma che hanno reso pure uniche le ore passate in dolce compagnia al tepore di un camino o nel mentre si era dediti all’abbronzatura su bianchi arenili.
Obbligo assoluto allora citare i brani che seguono: “Non credere” del ‘69 (R. Soffici-Mogol), un invito accorato a non fidarsi del bene dell’altra porgendogli il proprio di amore, quello vero, sentito se pur preoccupato. Nel ‘70 invece imperano nelle classifiche addirittura due brani: bugiardo e incosciente che il grande Paolo Limiti scrisse per Mina ispirandosi al brano “La tieta” dello spagnolo Joan Manuel Serrat; invero un pezzo molto bello nelle parole con una superba interpretazione della regina: un giudizio amorevole ma nel contempo duro sul conto del proprio uomo.
Si sfiora infatti la fine del loro amore: per fortuna un semplice “richiamo” risolve tutto portando i due amanti ad una esplosiva quanto anelata riappacificazione. Una canzone davvero molto particolare con un arrangiamento perfetto. Forse la canzone più bella di Mina (di certo presente nella sua top five).
Il successo di “Insieme”
Poi c’è, nello stesso anno, insieme della coppia mogol-battisti anch’essa presente per tantissime settimane nella classifica della hit parade (da notare che in quegli anni sono tantissimi i successi di suoi colleghi presenti nella stessa graduatoria; non sempre lei conquista la posizione di testa ma va detto pure che si trattava di anni di fortunatissima fioritura di brani italiani di musica leggera: uno dei mostri sacri di allora risponde proprio al nome di Lucio Battisti) tutto questo però pone in evidenza la bravura della cantante che riesce sempre a tenere testa a questa forsennata corsa ad essere presente nell’élite musicale di quegli anni; in verità neppure affaticandosi più di tanto, viste le sue eccelse qualità canore…
A proposito di Battisti c’è da ricordare che sono stati tantissimi i suoi successi gentilmente concessi alla signora per una reinterpretazione che sovente è stata superiore al pezzo di origine. Vale la pena ricordare i tanti nomi di artisti che hanno offerto in lavorazione (o in rifinitura) pezzi affermati che la lady ha fatto suoi (non può essere altrimenti) condendoli con sapienza musicale, potenza vocale innata ed una classe senza pari. E’ d’obbligo annoverare tra questi i nomi di Fabrizio de André (La canzone di Marinella (1967), una poesia divenuta ancor più bella) di Ivano Fossati (Luna diamante-Il bacio sulla bocca e tante altre), Alex Britti, Pino Daniele, Renato Zero, Mia Martini, Gino Paoli (il cielo in una stanza è semplicemente unica) oltre a svariate e bellissime cover di canzoni classiche napoletane ed una miriade di successi stranieri in più lingue.
Mogol-Battisti e “Amor mio”
Si arriva così al ’71 con il brano “amor mio” stupendo anch’esso e forgiato ancora nell’officina mogol-battisti.
L’anno appresso è la volta di “grande grande grande” del cantautore Tony Renis anche lui giunto alla corte dell’immensa. Si tratta di un pezzo interpretato molto finemente dall’artista che lo ha reso popolarissimo anche all’estero.
Continuando a scorrere le più belle canzoni di Mina, siamo ora ai due successi di Cristiano Malgioglio datati ’75 e ’78. Si tratta di l’importante è finire e di ancora ancora ancora entrambi eseguiti con estrema maestria e grande tecnica vocale ma che risultano secondo la censura Rai del tempo particolarmente voluttuosi (ne è inibita in tal modo la diffusione sia in radio che in televisione) lasciando ai fans l’unico veicolo rimasto, il disco.
In ultimo non si può certo dimenticare il lungo sodalizio tra l’artista e la Rai che favorisce la produzione di una serie cospicua di varietà televisivi (quasi sempre diretti dal grande Antonello Falqui) che in assoluto costituiscono la produzione più ricca dell’azienda di viale Mazzini e che allietano per tanti anni il sabato sera delle famiglie italiane.
Onore ed auguri dunque a Mina che oggi compie ottant’anni; le perdoniamo perfino la sua assenza quarantennale ormai dagli schermi televisivi.
In fondo ci lascia la sua voce, una cosa non da poco. Godiamocela!!!