Colpaccio Amadeus: mette insieme per la prima volta Ranieri, Morandi e Al Bano

sanremo 2023

Mai successo prima. Il prossimo 8 febbraio, nel corso della seconda serata di Sanremo, sul palco dell’Ariston si esibiranno, insieme, Al Bano, Gianni Morandi e Massimo Ranieri. Come dire, sessant’anni di successi nel pop della musica leggera italiana. Felicissimo, all’annuncio dell’evento, Amadeus che, per il quarto anno consecutivo, della kermesse sanremese è direttore artistico e conduttore. Entusiasti appaiono anche i diretti interessati. “Si avvera un sogno più volte perseguito ma mai realizzato” affermano. E in effetti di tentativi ce ne sono stati. Quello di Mino Reitano fu il primo, ma la scomparsa del cantante di Fiumara lo rese vano. “I tre terroni”, così si sarebbe chiamato il trio, avrebbe tenuto fuori Morandi, poiché il progetto era quello di associare tre voci tenorili: Ranieri, Al Bano e appunto Reitano.

Ai tre giovanotti in questione non manca certo lo spirito di competizione. In varie edizioni di “Canzonissima” e dello stesso “Sanremo”, ma anche al Festivalbar, i tre se le sono date sempre di santa ragione, almeno attraverso i fans. Già, perché a quei tempi, specie anni ’70 e ’80, l’Italia canora si spaccava in due, talvolta in tre. Autentici supporters a sostegno dei propri beniamini. I quali, per la verità, hanno vissuto sì un’accesa rivalità, ma sempre nel rispetto di una consolidata e reciproca amicizia. Forse proprio questo ha agevolato il non facile compito di Amadeus. Parliamo di tre artisti over settanta, ma il trio Carrisi-Ranieri-Morandi appare già caldo per l’eccezionale evento. C’è da giurare che i primi a divertirsi saranno loro; i brani di successo sono davvero tantissimi e ci vorrà un bel daffare per contenere le esibizioni negli stretti spazi televisivi.

E intanto i rumors fanno intendere che, con ogni probabilità, la serata potrebbe essere solo l’inizio di una più proficua collaborazione tra i magnifici tre. Uno show televisivo, un tour o anche un disco? Si vedrà, di certo non manca l’entusiasmo per proporsi e misurarsi come i vecchi tempi. Un plauso, per chiudere, va fatto ad Amadeus. Che per la quarta volta, pur mantenendo l’impegno e la necessità di svecchiamento della festa canora più famosa al mondo, ha conservato inalterata la voglia di proporre in ogni edizione gli Amarcord ai telespettatori più maturi. Ne beneficerà l’audience che farà felice Viale Mazzini.