
L’ultima esibizione in Italia di Toquinho è quella che risale allo scorso Sanremo, quando al teatro Ariston ha duettato con Gaia, riproponendo “La voglia, la pazzia” nella serata che il Festival dedicava alle Cover. Ora Antonio Pecci Filho, così è registrato all’anagrafe il poeta della Bossa nova, annuncia un tour di sei date del prossimo maggio in altrettanti teatri nostrani, a testimonianza di un legame speciale tra l’artista, peraltro di origini molisane, e il nostro Paese. “60 anni di carriera”, che è anche il titolo dell’evento, sono l’equivalente di uno straordinario percorso che solo ai grandi riesce. E Toquinho è tra questi. Brasiliano, di San Paolo, classe ’46, di sé dice: mi sento più giovane di quando ero giovane, ancora studio, lo faccio per migliorarmi e non mi preoccupa essere moderno.
Insieme con Vinicius de Moraes e Chico Buarque de Hollanda è considerato uno dei massimi esponenti della musica carioca. Col primo ha coniato diversi pezzi di successo, molti dei quali eseguiti in coppia nei cento e passa concerti. Aquarela (già Aquarello nella versione originaria di Maurizio Fabrizio) rimarrà il brano più bello e rappresentativo di tutti. Anche se non sono da meno Tristeza e Samba de Orly. Alla fine saranno sedici gli album incisi con Vinicius e ben 120 i testi che i due hanno scritto insieme. Chico invece lo conosce molto prima, quando non aveva ancora vent’anni. Sarà la svolta decisiva per intraprendere la carriera musicale. Da noi Toquinho arriva negli anni ’70, quasi scappando dal regime dittatoriale del proprio Paese. Lo aiuterà, nell’occasione, Sergio Bardotti. Con un altro Sergio, Endrigo, inciderà per la prima volta in Italia.
Collabora quindi col maestro Ennio Morricone per realizzare “Per un pugno di samba”, un album offerto proprio a Chico Buarque che lo incide interamente in italiano. Oltre ai citati Endrigo e Bardotti, Toquinho collabora pure con Fred Bongusto e Luis Bacalov fino ai più recenti Lucio Dalla e Pino Daniele. Ma la voce che più di tutte è legata all’artista brasiliano è quella di Ornella Vanoni. Tra i successi Senza paura, La voglia la pazzia, Samba per Vinicius e Samba della rosa. Contenuti, con altri brani, nello splendido album del 1976 dal titolo “La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria”.
Lo spettacolo debutta il 18 maggio al Trianon di Napoli, il giorno dopo sarà al Teatro Massimo di Cagliari, quindi a Padova, il 21, al Gran Teatro Geox. Agli Arcimboldi di Milano la serata del 22 e al Metropolitan di Catania quella del 23. Si chiude domenica 25 maggio all’Auditorium Parco della Musica della Capitale.