Recensione Festival di Sanremo 2009.

Si beh, effettivamente ho tardato un po a parlare della manifestazione canora “più importante del paese” (??), ma diciamo che volevo parlarne a mente fredda, cercando di riordinare le idee riguardo a quanto visto (poco) e quanto letto (abbastanza).

Diciamo che il Festival di Sanremo non mi ha mai entusiasmato più di tanto. Da piccolo infatti già avevo capito che quella musica non faceva per le mie orecchie. Successivamente, come volevasi dimostrare, l’ho snobbato completamente. Quest’anno però ho fatto un eccezione. Gareggiava infatti il mio gruppo italiano preferito, gli Afterhours, un gruppo che prima di salire su quel palco era pressochè sconosciuto ai più, nonostante un’attività più che ventennale nel mondo della musica.

Molti fans storsero il naso quando scoprirono la partecipazione del gruppo al festival. Io no ed avevo ragione a non dubitare del loro pezzo. Chi ha ascoltato la canzone infatti, avrà notato l’enorme distacco che essa ha dai cosidetti “canoni sanremesi”. Ne è la prova la prematura eliminazione dalla gara e il successivo riconoscimento “Mia Martini” ovvero il premio della critica. La canzone al primo ascolto, complici anche le inusuali stonature di Manuel, non mi era piaciuta molto. Nei seguenti ascolti però, devo dire che ho cominciato ad apprezzarla molto e quindi non posso far altro che ringraziare gli Afterhours, Paolo Bonolis (che è veramente un estimatore del gruppo) e la Gialappa’s Band. Vi starete chiedendo “Che c’azzecca la Gialappa?”. Centra centra, seguite un po questo link. :)

Per il resto c’è stata la vittoria (abbastanza scontata) di Marco Carta. Il Ramazzotti tascabile ha avuto dalla sua le dodicenni armate di cellulare dal credito infinito e dunque si spiega tutto. Al secondo posto si è classificato Povia con “Luca era Gay” (son state fatte fin troppe polemiche e dunque non mi esprimo) ed al terzo l’amico di Gigi D’Alessio, Sal da Vinci con una canzone che finirà sicuramente nel dimenticatoio.

Grazie a Bonolis il Festival di Sanremo si è clamorosamente rialzato, la sua conduzione frizzante ed energica ha portato nuova linfa vitale ad una manifestazione che sembrava morta. Possiamo consigliare a Paolo, visto che a quanto pare condurrà anche la versione del prossimo anno, di metter da parte i vari Al Bano, Zanicchi ecc e di puntare più sul “diverso”.

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