Robbie Williams: “Io malato di popolarità e dipendente dal successo”

Robbie Williams, cantante pop inglese, ha sempre avuto un forte impatto con il pubblico sin dai suoi inizi: la sua vita é stata sempre movimentata e riempita da uno stile di vita decisamente discutibile, dove ad accompagnarlo erano i soliti al e bassi, con qualche caduta negli abissi della droga e dell’alcol.
Per la prima volta, Robbie ha deciso di parlare di sé e di ciò che lo ossessa, e per farlo ha scelto Repubblica come mezzo di sfogo. Il tutto inizia con un pesante paragone, perché Williams spiega che più e più volte ha pensato di morire come Michael Jackson.
“Potevo esserci io al posto suo”, ha detto Robbie Williams prima di rivelare, “Sono malato e non sapevo di esserlo. Niente di incurabile, ma per anni questa “cosa” non è stata diagnosticata, mi dà letargia, mi fa sentire sempre stanco. Sa com’è, quando uno come me va dal medico non viene preso sul serio. Pensano: è il minimo con tutto quello che ha ingurgitato, droghe, alcol e tutto il resto… Quindi anch’io ho cominciato a pensare che la spossatezza che mi perseguitava fosse una reazione naturale agli abusi. Invece ho scoperto che è il risultato di una patologia, di cui non mi va di dire il nome, che finalmente siamo in grado di affrontare con dei farmaci”.

Il successo ha rappresentato per lui una sorta di dipendenza vera e propria, ma per lui é un qualcosa di normale, che appartiene alla natura umana: “Si cercare di superare se stessi e gli altri. Il processo è sano e stimolante finché le cose vanno bene, diventa rovinoso davanti alle prime difficoltà. Incominciai a usare droghe e alcol per fare meglio, in realtà fu solo l’inizio di un incubo”.
La sua intenzione ora é quella di potersi riprendere la propria vita grazie alla sua vecchia band, i Take That, che rappresentano per lui anche un gruppo di amici di vecchia data.
“La mia vita, in questi anni, non mi è piaciuta affatto. È la trappola delle popstar: siamo alla costante ricerca di qualcosa che piaccia alle masse e dimentichiamo quel che piace a noi. Pensavo: il meglio deve ancora arrivare. E intanto mi divorava la febbre di dover raggiungere quel milione di persone in più. La verità è che io non sono mai stato pienamente soddisfatto di me, sto ancora cercando il disco perfetto, la canzone che è sulla bocca di tutti”.

Alessandra Battistini

Fonte: Repubblica