E’ andata in onda ieri sera la decima puntata della quarta edizione di X Factor, un esperimento di palinsesto che ha visto la trasmissione di Rai 2 per la prima volta spostata al sabato sera; ed è stato un esperimento mal riuscito visto il notevole calo di ascolti, scesi sotto i 2 milioni di spettatori, ed il calo anche nella qualità delle esibizioni dei cantanti in gara.
La serata si è svolta in due manche in cui ciascun talento ha affrontato il palco due volte, tutti tranne Ruggero Pasquarelli che nella prima parte della serata, dedicata alle sigle storiche del sabato Rai, è stato mandato direttamente allo scontro finale. L’idea di far cantare ai ragazzi di X Factor le sigle TV evidentemente è stata piuttosto azzardata dato che le interpretazioni sono state decisamente imperfette, in particolare quella del pupillo di Elio, Nevruz, che potrà piacere per la sua originale vocalità e per la presenza scenica, ma l’interpretazione di ieri del brano dei Nomadi “Mille e una sera” è stata ai livelli di karaoke. Nonostante ciò ha superato il primo turno della serata con Davide, Nathalie, Stefano (che di certo non ha offerto una buona performance) e i Kymera; tuttavia dopo la seconda esibizione il televoto ha giustamente mandato Nevruz alla sfida con Ruggero.
A questo punto si è visto il momento più surreale della serata: Facchinetti annuncia che Ruggero non potrà esibirsi perché in Italia vige una legge per cui i minorenni non possono comparire davanti alle telecamere dopo la mezzanotte; così tra le polemiche dei giudici e le proteste del pubblico la sfida si è svolta tra Nevruz (in carne ed ossa) e un video preregistrato di Ruggero, rappresentato sul palco da suo padre. E’ stata quindi doverosa la decisione dei giudici di lasciare che fosse il pubblico del televoto a scegliere chi dei due eliminare e nei 200 secondi di Tilt il pubblico ha premiato Nevruz mandando a casa il giovane talento della Maionchi. E già molti puntano il dito contro questa eliminazione, distorta e alterata da una legge che, seppur possa sembrare assurda, è pur sempre legge ma ha impedito al promettente Ruggero di comunicare al pubblico le emozioni di una esibizione dal vivo.