Valerio Scanu querela infondata? L’ipotesi: “La Rai bloccò il numero telefonico di Pupo”

Brutto, bruttissimo colpo questo per il Festival di Sanremo, per la Rai, ma anche per Valerio Scanu, il cantante sardo che pochi giorni fa ha scelto di querelare Pupo per alcune dichiarazioni scomode fatte sul suo conto in merito alla sua mancata vittoria a Sanremo 2010.
Oggi però arriva un’altra novità, scottante direi: sulle pagine de Il Giornale interviene Gigi Vesigna, ex direttore di Tv Sorrisi e Canzoni per rivelare il suo pensiero in merito a quanto accaduto due anni fa durante la finale della kermesse canora, quando Valerio vinse grazie al televoto contro il terzetto composto da Pupo, Filiberto e Canonici.

“Due anni fa Pupo, il principe Emanuele Filiberto di Savoia e il tenore Luca Canonici stavano per vincere con Italia amore mio. Sarebbe stato un disastro, perché non c’era proprio la canzone. Mi risulta che sia entrato in azione un funzionario della Rai. Morale: il loro numero di telefono ha smesso di funzionare, dava sempre occupato, ho provato io stesso a chiamare. E ha vinto Valerio Scanu, arrivato a Sanremo grazie ad Amici di Maria De Filippi, che era al secondo posto. Ma c’è riuscito solo perché avevano bloccato il numero telefonico di Pupo e del principe. Un ordine partito dall’alto. Ti ripeto: sono ipotesi. Le quali però, stranamente, ottengono i risultati che t’aspetti”.
Queste sono dichiarazioni davvero scottanti!!

E qualora non fosse chiaro, ecco che il giornalista 80 enne propone un nuovo esempio per motivare il suo disapprovo per il televoto a Sanremo, parlando dell’ultima vincitrice: “Emma l’ho indovinata anch’io. A dire il vero aveva vinto Noemi, ma è rimasta in testa solo un quarto d’ora. Poi s’è scatenato il televoto degli amici degli amici e ha vinto Emma. Ha talmente vinto che Noemi è arrivata terza, neanche seconda. Ed era prima. Il televoto è una roba vergognosa, sai? Ti compri un call center, paghi 2 euro una telefonata che a loro costa 1,75 e vinci. È un modo per far soldi da parte della Rai e delle compagnie telefoniche”.

Alessandra Battistini